Wednesday, September 22, 2010

Zio Sam Gennaro

A Little Italy e` festa: per pochi giorni, in occasione della festivita` di S. Gennaro, (che poi e` Little Italy, non Little Naples, ma lasciam stare) ci si sente in Italia, a una sagra, una festa patronale, un Luna Park itinerante. E` una bella sensazione, perche` Mulberry Street si trasforma completamente e l`aria di casa si respira da tutte le parti (soprattutto vicino agli stand con il cibo). 


Eppure al mio occhio critico (dopotutto devo scovare l`unusual da tutte le parti, serve essere un po` cinici) si e` palesata subito una realta` insolita, che passa sotto il silenzio totale.
Non avevo mai letto che in verita` si trattasse della festa di Zio Sam Gennaro! Queste Lonely Planet... costano cosi` tanto e non ci sono scritte neppure info cosi` basilari!

Tutto e` cominciato con la processione: estasiata dall`atmosfera italica, ho cominciato ad allungare il collo cercando di vedere e immortalare il famosissimo S.Gennaro. Non mi aspettavo candelore d`oro battuto o S. Agate circondate da devoti in saio bianco, per cui la piccola statuetta variopinta e apparentemente leggera non mi ha stupita. Era carina, ben fatta. 
Ma quel vestito? Cos`e`, un mantello? Da lontano non si vede e sono cosi` bassa, accidenti...
e` una pelliccia? una toga? Ma insomma, cos`e`?



Zio Sam Gennaro si appropinqua... la verita si palesa di fronte ai miei occhi inorriditi:
il santo indossa un abito di dollari. Proprio cosi`, l`invidia di Zio Paperone. Dalla testa ai piedi, un sontuoso mantello regale di bigliettoni verdi svolazza al venticello pomeridiano, ricordandomi che si`, sono negli IUESEI, la patria dello Zio Sam, di Wall Street, della finanza mondiale. E la tradizione di attaccare qualche offerta al nastro del santo per i bisognosi, si e` trasformata in uno sfoggio eretico-barocco con un tocco di kitsch esclusivo.
Il santo saluta devoti e turisti con l`indice e il medio della mano destra alzati a mo` di V (lo stupido segno di vittoria che fanno tutte le giapponesi nelle foto), il che` e` abbastanza figo.

Lo Zio Sam ci ha messo lo zampino, e Gennaro, poverino, credo si rivolti nella tomba alla vista di questo figaccione che annuncia vittoria e si veste di dollari mentre nel tripudio generale viene portato da una strada all`altra di Little Italy. 








Monday, September 20, 2010

10 cose che odio di te (update)

Salve a tutti!
E` da tanto che non scrivo, il lavoro mi sta prosciugando tutte le energie... che lavoro?? Ne parlero` nel prossimo post!
Per adesso devo aggiornare la mia Top 10 delle 10 cose che odio di te, NYC :)

6) NEW YORK E IL CINEMA: UNA RELAZIONE COMPLICATA:


Quando ancora vivevo nella piccola e simpatica Catania, c`era un luogo che adoravo: il cinema Planet. All`inizio (anni 90) era una istituzione, poi un bel cinema, poi un cinema mediocre, quando altri Movie Theaters sono comparsi come funghi in tutti i centri commerciali. E io, nostalgica e imperterrita, continuavo ad andare al mio cinema preferito, con le sue poltrone scomode, prenotando il pomeriggio precedente i miei posti preferiti sul sito ufficiale. Un po` come nella battaglia navale, ti scegli la posizione, metti tre crocette e ta-dan! Ti assicuri la visione del film. 
Ora il 60% dei film viene girato a NYC, NYC e cinema sembrano due sinonimi, ma non e` cosi`! Sorprendentemente ci sono pochissimi cinema (che chiamano Movie Theater), i biglietti costano molto (12.50 $ ciascuno) e le sale sono tanto scomode quanto il mio antiquato cinema Planet catanese, nonostante si trovino, ad esempio, vicino al Lincoln Center!
Mi voglio lamentarmi di questo? Ma ovvio, no, c`e` di peggio! Dopotutto il cinema e` meraviglioso, ci sono credo 6 piani pieni di sale, ognuna a tema: Avalon in stile azteco, Olympia in stile greco, e decine di altre sale. Tuttavia.... non importa quando si compra il biglietto, un minuto, un mese o un anno prima. Non importa che la G scintillante del vostro ticket sbrilluccichi nella vostra borsa da decadi: dovete arrivare al cinema ALMENO un`ora in anticipo e mettervi in fila. Non esistono le poltrone numerate. E se volete dei popcorn dividetevi, altrimenti dovrete fare due code, o arrivare in sala troppo tardi e sedervi in prima fila col torcicollo in agguato, nonostante, voi, quel biglietto lo abbiate comprato un mese prima. In una citta` frenetica come NYC, perche` nessuno ha mai pensato di attaccare un numerino a ogni poltrona, risparmiandoci tempo, frustrazione, e dolori alla cervicale se perdiamo la metro?



7) ANCHE IL NASO VUOLE LA SUA PARTE: NYC, oltre ad essere un paradiso per gli occhi, lo e` anche per i nasi piu` o meno sofisticati. Non importa che abbiate appena finito di pranzare, basta farsi una passeggiata per qualsiasi strada di qualsiasi quartiere, che vi tornera` , insaziabile, la fame. Profumi di ogni etnia e tipo di cibo si faranno strada serpeggiando verso i vostri nasi e non c`e` nulla che tenga. Un dolcetto, un gyro, un hot dog, un caffe`, qualcosa ci scappa sempre! Una ben diversa esperienza olfattiva la si puo` provare invece comodamente a casa, e non e` altrettanto invitante. 
Sembra che non importa dove affittiate il vostro appartamento, avrete sempre almeno un ristorante o un deli sotto la vostra finestra. Sembra una legge matematica: cambia pure piano, cambia orientamento, casa, quartiere: ci sara` comunque il XIAO CHANG restaurant, il TACO LOCO cantina bar, il FALAFEL PALACE, e quant` altro. E, ancor piu` stranamente, non importa che tipo di piatti si cucinino a qualche piano da casa vostra, la puzza e` esattamente la stessa. Fritto misto di olii che si attaccano alle pareti del vostro povero appartamento perche` avete lasciato la finestra aperta. Vestiti che profumano di involtini primavera, divani di tacos, tappeti di kebab. Il cibo qui non ci abbandona mai, in tutte le sue forme ed essenze!

*E si`, anche questa e` NYC!*

Saturday, September 11, 2010

10 Cose che odio di te (in progress...)

New York e` la citta` piu` PIU` del mondo, ma ci sono certe cose che proprio non capisco, e altre che detesto. Certo, la Lonely Planet non vi mostrera` mai il rovescio della medaglia, ma io sto qui proprio per questo!
Ecco, stilo un elenco, man mano lo aggiorno, ci son tante cose che dimentico e altre che scopro giorno dopo giorno.
Ecco la Hit Parade delle cose piu` fastidiose di NYC ! Che ne pensate? Odiate qualcos`altro?

1)    SPOGLIARELLI OBBLIGATORI : Nessuno ne parla, nessuno commenta ma... avete notato che andare alle toilette a NYC significa dover partecipare al Grande Fratello? Non capisco perche` ma i bagni sono aperti di sotto, di sopra, a destra, a sinistra... quando sto in fila devo guardarmi i piedi per non vedere, volente o meno, quello che fa la tizia dentro bagno di fronte a me. E quando sto dentro al bagno, un trauma: vedo la gente che ride, si lava le mani, passeggia... dagli enormi spazi ai lati (la foto non rende l`idea), tanto che ogni volta decido di rinunciare, piuttosto torno a casa. E poi perche` la tazza del water e` cosi` piena di acqua? Ma che schifo, sembra che il wc sia otturato... sigh! Dicono che sia per la security, beh io preferisco la privacy, non la preyevacy ed eviterei volentieri il trauma psicologico che comporta avere la necessita` di andare a fare la pipi`!




2)    GLI INFARTI ALLA CASSA : Il dollaro e` piu` debole dell`euro, si fanno veri affari a New York. Si, finche` non andiamo alla cassa. Non so voi, ma dimentico costantemente la tassa-furto dell 8%, con il risultato che finisco per comprare cose inutili solo perche` mi sembravano vantaggiose, prima di scoprire che con le tasse, forse le avrei trovate allo stesso prezzo in Italia.



3)    PROPORZIONI, EQUAZIONI, INTEGRALI DI LINEA DI i CHE VA DA 1 A n : Noi in Europa ci siamo dovuti integrare al nuovo sistema monetario, con il risultato di rimbecillirci tutti a sommare e moltiplicare le vecchie lire per capire a cosa corrispondo in Euro, cosa che a volte ancora faccio. Ma gli IUESEI... loro sono fighi, pure troppo, e di adeguarsi non ci pensano proprio. E cosi` resta a me povera europea il compito di cucinare con una calcolatrice scientifica a portata di mano, cercando di capire a cosa corrisponde 2/3 di cup, non in millilitri, o ma in grammi, o dalle oz ai gr o ml, cl... se 2/3 di cup di farina equivalgono a 235 ml, quandi ml o cup o whataver sono 250 grammi di farina ?! E poi il forno, 350 gradi Fahrenheit, 180 Celsius, oggi ci sono 50F allora -40 = 10C... dannazione io ho sempre odiato la matematica ! Dopotutto i dolci non costano troppo, sara` meglio comprarmeli quei cupcakes anziche` prepararli...



4)    L`INTOSSICAZIONE DA GAS : Questa riguarda chi vive a NYC. O chi ha un impianto in cucina come il mio. Sotto i fornelli si trovano due fontanelle che disperdono continuamente gas, tanto che bisogna mantenere due fiammelle accese come combustibile, il che non e` automatico, bisogna accenderle con un fiammifero e tenerele cosi`. Perennemente. Se una folata di vento spegne la fiammella sotto il cucinino, magari di notte, potreste svegliarvi in una camera a gas ! O peggio, un minuscolo corto circuito, magari accendendo la luce,  e i miei lembi di corpo potrebbero raggiungere l`Italia! Sto con il terrore costante di saltare per aria, controllo le fiamme ogni ora, e mi chiedo perche` quelle fontanelle debbano inviare questo gas puzzolente dentro la mia bella cucina ventiquattro ore su ventiquattro.Probabilmente i nuovi modelli hanno un sistema di accensione migliore, ma se affitti una stanza, ti devi beccare quello che c`e`!






5)    IL TERRORE DI ATTRAVERSARE LA STRADA : Questa riguarda tutti gli Usa. In Italia, attraversavo la strada su un piede, su una ruota, a testa in giu`, senza guardare ne` a destra ne` a sinistra. Qui ho il terrore. Appena l`omino bianco cede il posto alla mano lampeggiante, mi blocco, paralizzata, e la gente che continua a passare mi guarda stranita. In Italia se qualcuno mi avesse detto rallenta , avrei risposto che se mi fossi fatta male sarei andata all`ospedale e finita li`. Qui non oso immaginare, anzi, cerco sempre di portare la carta di credito nel portafogli, altrimenti l`ambulanza all`ospedale manco mi ci porterebbe ! Ed e` cosi` che penso, non avendo una assicurazione sanitaria, se dovesse succedere qualcosa, lasciatemi morire in pace, sul ciglio della strada, come un gatto ferito, ma non indebitate le mie future generazioni di pronipoti portandomi all`S.o.S !


Tra pentole e quadrifogli: un Leprechaun Yankees!

 Domenica e` arrivato un dono inaspettato: biglietti gratis per vedere la partita degli Yankees allo Yankee Stadium del Bronx, e per giunta nella Field Section, la piu` vicina al campo di gioco.


Ma per quale motivo vi parlo di una partita di baseball, in un blog che dovrebbe parlare dell`insolita New York ?
Beh, per una imperdibile chicca che ho scoperto su NYC durante questo game !

Sapete chi e` Freddy « Sez » ?

Non e` un cantante, e neanche un presentatore, un cineasta o un giocatore alto un metro e novanta e con la divisa a righe bianche e blu.
E` un vecchietto, un perfetto sconosciuto per il mondo ma una icona degli Yankees e di tutti i fan nati, svezzati e cresciuti a New York.

Tutto e` cominciato durante la seconda meta` della partita ; visto che di baseball non ne capisco niente e neppure mi interessa, mi son data da fare ad esplorare le leccornie in vendita allo stadio

(le Garlic French Fries hanno vinto su tutto... a patto che non apriate bocca per la settimana successiva !) quando... sento un rumore anomalo.
Un gong ? Una partita di baseball che si trasforma in una competizione di Sumo ? No, i rintocchi si avvicinano, ma che fanno questi rimbecilliti, lavori in corso durante la partita ?
Vedo dei bambini scalciare e sfuggire ai genitori intenti a seguire la palla e masticare i loro hot dog, ma dove vanno ? Mi intrufolo in mezzo a loro sperando di passare inosservata e mi trovo faccia a faccia con la fonte del rumore. Un vecchietto, ma che dico, piu` di un vecchietto, un vegliardo, fa un fracasso micidiale battendo un cucchiaio contro una padella, sulla quale e` dipinto un quadrifoglio. Porta anche un cartello sul quale e` scritto un incoraggiamento agli Yankees. Do` due gomitate a una bambina e spingo un ragazzino nel tentativo di avvicinarmi a questo uomo misterioso. Mi offre il cucchiaio, lo guardo in viso e mi sento come Kevin McCallister nel momento in cui lo spazzaneve cerca di aiutarlo, e invece lui lancia il suo urlo e scappa via. E che vuole questo? Penso. Soldi? No no, guarda io me ne torno al mio posto, e poi che macello, ma non lo ferma nessuno? Mi sta sfondando i timpani!

Per tutto il resto della partita ho continuato a pensare a questo vecchietto, che intanto si avvicinava, si sedeva dove gli pareva, e assordava tutti. Tutti sorridenti, gli chiedevano foto, autografi, quasi si azzuffavano per suonare la padella col cucchiaio. Boh.
Penso, guarda che a New York basta na padella pe` diventa` famosi.
E, timidamente, mi nascondo e gli scatto una foto… non si sa mai.


Tornata a casa, la curiosita` vince e allora goggleo un po` il suo nome. Sorpresa ! Freddy Sez ha il suo sito internet http://www.freddysez.com/, i suoi fan, una pagina su Wikipedia http://en.wikipedia.org/wiki/Freddy_Schuman!
Leggo la sua storia, e allora mi vergogno di averlo scambiato per un mendicante, e faccio ammenda qui, presentandovelo a tutti.

Nato durante la prima guerra mondiale, Freddy ha sempre avuto la fissa per il baseball, e probabilmente oggi non sarebbe sugli spalti se non avesse perso un occhio durante un gioco con i suoi amichetti. Ha vissuto due guerre, e pure il trasferimento dello stadio da una parte all`altra della citta`, ma ha sempre continuato a tifare per la sua squadra, creando nuovi cartelloni, incitando la gente a tifare, a far rintoccare la sua padella e portar fortuna agli Yankees. I Newyorkesi lo conoscono, lo cercano e attendono di sentire il  suo gong durante la partita, e` diventato immancabile cosi` come lo sono gli hot dog e i litri di coca cola, come lo e` Jeter e il Go go Yankees. E` il nonnino di tutti, che alla sua eta` ancora sale e scende per i piani dello stadio, partita dopo partita, per concedere a tutti di suonare un fragoroso Gong per gli Yankees .
Quindi, la prossima partita, aguzzate le orecchie !

*E si`, anche questa e` New York !*

Friday, September 3, 2010

Correndo per la metro col dizionario sotto braccio.

E dopo esserci abbuffati di frittelle di platano torniamo alle questioni piu` serie.

Mi rivolgo ai/alle H4 Visa Holders, che sicuramente non vorranno passare le loro giornate a friggere frittelle dalla mattina alla sera.

Come puo` mai passare il tempo un possessore di Visto H4 a New York, in modo piu` costruttivo - non semplicemente bighellonando per mostre e fiere - ma che non comporti una spesa aggiuntiva nel portafogli familiare?

Io ho trovato le mie due vie, vi illustro la prima in questo post.

CORRENDO PER LA METRO COL DIZIONARIO SOTTO BRACCIO。



A New York City, non tutti sanno (e purtroppo neppure molti newyoresi) che biblioteca non e` semplice sinonimo di prestito di libri. Pensate come dei veri centri culturali, sia la New York Public Library che la Brooklyn Public Library mettono a disposizione degli abitanti calendari mensili stracolmi di eventi, workshops e corsi.


La NYPL, a cadenza ciclica, propone e ripropone soprattutto corsi d`informatica di una o due lezioni, letture pubbliche di opere letterarie come i capolavori di Shakespeare e seminari sulla self-confidence al lavoro, oltre che correzioni gratuite dei resume, equivalenti del nostro curriculum vitae europeo. Si tratta di lezioni interessanti, senza dubbio da provare se per tutta la vita ci siamo chiesti come funziona l`Excel senza stressarci troppo a comprare una guida in libreria.



La BPL, al contrario, adotta una politica diversa : corsi di molte piu` lezioni, a cadenza trimestrale, annuale, o indefinita. Tra le proposte la migliore e` senza dubbio quella dei Language Conversation Groups, aperti a tutti per tutto l`anno e completamente gratuiti. Non serve neppure una prenotazione (bisogna registrarsi solo per i corsi di inglese ESOL, o una tessera della biblioteca, basta presentarsi il giorno e l`orario segnato nel calendario per fruire di un`ora e mezza di lezione, conoscere persone nuove, chiacchierare amabilmente e appredere o migliorare una lingua. Si parte dai corsi ESOL (http://www.brooklynpubliclibrary.org/pdf/literacy/esol_registration_schedule.pdf, http://www.brooklynpubliclibrary.org/pdf/literacy/esol_registration_schedule.pdf, per migliorare l`inglese parlato confrontandosi con professori in gamba, passando per lo Spagnolo, il Francese, il Portoghese, il Russo, il Giapponese e l`Italiano!




Io ho timidamente cominciato con il francese, per poi farmi strada lentamente con il portoghese, inserirmi prepotentemente nello spagnolo, e approdando al giapponese. Credo ci sia qualcosa di magico nella BPL la sera, quando la ressa va via e si rimane a conversare di fronte a un tavolo, in dieci in venti o in quattro, districandosi tra una lingua e l`altra, dandosi appuntamento alla prossima lezione alla quale chissa`, magari parteciperanno le stesse persone, o forse saranno tutti diversi, e potremo ricominciare a conoscere, parlare, imparare.

Oltre al diletto personale, i corsi sono ben strutturati e gli insegnanti molto preparati, vengono forniti dizionari, fotocopie, worksheets e grammatiche. Conosco delle persone che dopo il lavoro prendono non so quante metropolitane dall`Upper West Side per raggiungere il Prospect Park e la biblioteca. E allora mi dico, perche` perdere questa opportunita` unica ?

Giorno dopo giorno, lingua dopo lingua, un dizionario diverso sotto braccio per ogni treno della metropolitana che prendo.

E si... melting pot, language pot. Anche questa e` New York !

Thursday, September 2, 2010

Dai Caraibi al Whole Foods: Frittelle di Platano




Come Promesso, eccovi questa ricetta, rivisitazione di un piatto che ho avuto il piacere di assaggiare in questi luoghi di New York:


Il Platano e` un frutto che potrebbe essere confuso con la banana nostrana, ma e` molto piu` grande, di colore aranciato all`interno e ha un sapore piu` dolce, a meta` strada tra la banana, il melone, la zucca. Qui a NYC lo si trova ovunque, dai supermercati alle piccole groceries del quartiere latino, e lo si vende verde (costa di meno) o gia` maturo. Comprate quello maturo, giallo/nero, in modo che si possa cucinare bene ! Il costo di un platano si aggira intorno ai 50cent, ma e` cosi` versatile in cucina da permettervi di preparare piatti sfiziosi, tra il dolce e il salato.

In questi locali potrete ordinare dei platani caramellati fritti, la cui ricetta e` semplicissima: tagliare a rondelle il platano, impanarlo con zucchero e friggerlo. Fine. Ma siccome voglio  sempre complicarmi la vita, eccovi una ricetta un po` piu` elaborata, direttamente dai Caraibi.

FRITTELLE DI PLATANO







Ingredienti per 8-10 frittelle.
1.         Un platano
2.         Farina (1 CUP, o 235 ml)
3.         Burro o Margarina (1 TBS o 15 ml)
4.         Lievito in Polvere (1/2 TBS o 7,5 ml)
5.         Olio Vegetale, di Mais o di Arachidi
6.         Sale
7.         Pepe Nero
8.         Qualche foglia di rosmarino per guarnire I piatti (facoltativo)


Preparazione
1.       Fate bollire dell`acqua in una pentola e riponetevi il platano intero senza buccia per mezz`ora circa, giusto il tempo di ammorbidirlo.
2.       Scolatelo e tagliatelo a pezzi piccoli, che riverserete in una terrina con il resto degli ingredienti scritti qui sopra. Mescolate il tutto fino a ottenere una pastella uniforme senza granuli o pezzi interi.
3.       Dividete ora la pastella su un piano da lavoro in 8-10 palline, che schiaccerete dandogli la forma di frittelle piu` o meno sottili in base alla quantita` che volete ottenere e al risultato : piu` soffice o piu` croccante.
4.       Riscaldate abbondante olio in un pentolino piccolo, piu` piccolo e` meglio e`, in modo da poter immergere le frittele nell`olio e ricoprirle. Friggetele finche` il loro colore non diventa marroncino scuro et voila` !
5.       Servitele calde calde, senno` perdono il 90% del loro gusto sfizioso. Io ho cosparso del sale e del rosmarino sulle frittelle, dandogli un tocco italico. Fate un po` voi!

Se vi interessa, posso postare anche la ricetta dei pancake con sorpresa ai mirtilli rossi e platano, un`esclusiva delle mie manine di apprendista cuoca, ispirata dal ristorante Tom`s di Brooklyn.


*E si anche questo (si mangia) a New York!**|

Wednesday, September 1, 2010

Tutto il cibo e` paese

Benvenuti alla nuova sezione del mio weblog, la mia cucina!



Come sapete gia`, qui si parla di una New York Insolita, sicuramente non quella di Sex&the City e neanche quella in cui si smarri` il povero Kevin McCallister la vigilia di Natale. Ci si vive, si combatte, si risparmia, si vedono tante cose belle e inusuali. Ma a NY si mangia, anche (o soprattutto, o solamente, decidete voi).
KFC, Mc Donalds, Bruger King, Taco Bell, White House, Wendy`s,Nathan`s, Dunkin` Donuts (adoro le sue ciambelle), se sto dimenticando qualcosa ditemelo!
La terra dei fast-food, del finger food, degli hamburger giganteschi e alti tre piani con contorno di patatine fritte, anellini di cipolla, ali di pollo in pastella croccante, ciambelle e bagels.
Questi per I turisti.

Per I Newyorkesi, di nascita o di acquisizione, temporanea o definitiva che sia, vasti orizzonti culinari si aprono di fronte ai loro occhi affamati di conoscenza… non solo le migliaia di ristoranti provenienti da tutto il mondo, ma anche le pasticcerie, I bar, e I supermercati.

Io, che qui ci vivo, ho imparato un trucchetto : quando vado al ristorante e mangio qualcosa di buono ed esotico (thai, birmano, greco, messicano, quel che sia, ma anche organico e rustico americano) stiate certi che la settimana successiva provero` a prepararlo a casa, per gustarmelo nella comodita` e nella economia qui sempre necessaria.

In questa sezione del blog postero` le ricette dei cibi piu` sfiziosi che ho assaggiato nei vari ristoranti Newyorkesi, riprodotte con ingredienti acquistati qui in loco, niente prosciutto San Daniele, mi dispiace. Per chi si trova in America e deve preparar la cena per se` e la famiglia, o per chi in Italia ha intenzione di provare il melting pot culinario di NYC senza riempirsi di hamburger e patatine, ecco cosa mangiano i newyorkesi.
Un giorno in Cina, il successivo in Messico, passando per l`Italia, il Giappone e la Francia !

La prima ricetta sara` quella delle frittelle di platano. Di solito la quantita` di cibo e` per due persone, raddoppiate se siete di piu` !
Stay Tuned !

Warning! Per chi visitera` NYC prima del 2012

Non si parla della fine del mondo per i Maya, tranquilli :)

Piuttosto...
le vedete quelle banconote da 10 euro con le ali che svolazzano verso la finestra del vostro studio? Acchiappatele!


Dall`8 settembre 2010 l`ESTA (documento necessario per recarsi in USA senza un visto per un periodo inferiore a 90 giorni) sara` a pagamento : 14 euro a testa !



Considerato che ogni application ha la validita` di due anni, e che bastano pochi minuti per avere il vostro ESTA bello e pronto, comodamente a casa e senza alzarvi dal divano, sbrigatevi a farlo !

Partirete poi la prossima estate? Che vi importa ! Ditelo ad amici e parenti, e fategli risparmiare questi 14 euro finche` e` possibile.

Ecco il sito per compilare il vostro ESTA
https://esta.cbp.dhs.gov/esta/esta.html?_flowExecutionKey=_cF3E373EA-E94A-0226-1ACA-2EAD2244E7C3_kAEC3E4B6-6433-B901-3A27-B48D6C6E86EF

e la notizia ufficiale dei cambiamenti in vigore dopo l`8 settembre.
http://italy.usembassy.gov/viewer/article.asp?article=/file2010_08/alia/10080603it.htm

E poi... una volta stampato e conservato il vostro « pseudo-visto per l`America » rigorosamente gratuito, il pensiero di far una scappatella in quel di NYC potrebbe stuzzicarvi...