Monday, December 13, 2010

Un dollaro per capello?

Salve a tutti!
In attesa di ricevere il tanto ambito libro di cucina per Natale, vi racconto una delle mie avventure tragicomiche (questa ha il lieto fine!)

Dal momento in cui misi piede sul suolo americano di J.F.K mi resi conto di una triste, spaventosa realta`: prima o poi avrei avuto bisogno di una parrucchiera di fiducia, una di quelle che non ti tagliano i capelli a caschetto se le chiedi di toglier le doppie punte... una di quelle che non le chiedi dei colpi di sole e ti fa le strisce pedonali color zucca matura.
Ammetto di aver indugiato un po` sulle scalette grigie di metallo... "vado o non vado? Ma... l`America... i miei capelli finalmente sistemati..."

L`atroce momento e` giunto dopo una attesa/gestazione di 5 mesi. Non potevo piu` negare l`evidenza, DOVEVO partire per una nuova, insolita avventura: la ricerca della parrucchiera sperduta per NYC.

Mi si aprirono milioni di possibilita`
1) Buttarmi a capofitto in uno dei saloni unisex latini di Brooklyn e uscirne con i capelli striati arancioni e il portafogli vivo e vegeto
2) Sollazzarmi ne i saloni piu` famosi di Manhattan, con un`acconciatura da urlo e una VISA agonizzante
3) Avventurarmi in qualche serata no-cost in cui facendo da modella/cavia per giovani studenti di alcuni saloni rinomati avrei mantenuto il portafogli intonso e i capelli... MISTERO
4) Confidare nel mio adorato Google Search, parola chiave "cheap" "best" "hair salon" "nyc". BINGO!

Google non mi tradisce mai!
Ho trovato su molti siti recensioni entusiaste di un certo ASTOR PLACE HAIRSTYLIST. Mi sono fiondata sul sito, ho visto i prezzi con gli occhi umidi di felicita`: qualcosa a portata di portafogli, e con una bella lista di parrucchiere/i da scegliere. Anna, Diana, Jessica, Regina... ma chi scegliere? Le recensioni sembrano unanimi: RITA e` la migliore. 

Mi presento il giorno dopo al 2 Astor Place (NY, 10003) e fatico a localizzare l`Hair Salon: una scala malridotta che parte dal marciapiede e va underground in pieno stile stazione della  metropolitana e` illuminata da una insegna al neon un po` kitsch e retro`: ASTOR HAIR.






"L`ingresso non e` mica importante..." mi dico. Entro e si apre di fronte ai miei occhi una stanza gigantesca e squadrata, in cui regna l`apparente caos piu` totale: decine di specchi e postazioni colorate, ognuna di esse sormontata dal nome della parrucchiera in questione: Joseph, Erica, Aida... i nomi si moltiplicano, il gioco di specchi mi confonde, il rumore mi stordisce.



"L`interior design non e` importante!" mi costringo a pensare, e mi reco al banco informazioni, in cui troneggia una scritta "we speak italian, russian..." e un`altra decina di lingue. Parlo in italiano, il cassiere e` italiano, mi spiega che e` il giorno libero di Rita , posso decidere di abbandonarmi alla sorte e vedere con chi capito (la prima che si libera) o prenotare con lei, o riprovare un altro giorno. Mi dice anche che si paga solo cash.

***

Torno il giorno dopo, il cassiere che oggi e` russo mi dice che Rita monta qualche ora piu` tardi, posso abbandonarmi alla sorte oppure... ok. Che sorte sia!
Mi tocca MARTHA, una simpaticissima signora che viene dai Caraibi e lavora qui da 15 anni! Le spiego quel che desidero e torna rapida con tutto l`occorrente. Mi rilasso un po` osservando la signora vicina a me che riceve il proprio trattamento di bellezza accompagnata da una videocamera e una giornalista: sara` qualche personaggio conosciuto (che io ovviamente non conosco)... se si fida del salon ci sara` un motivo.

***

Mi dirigo alla cassa felicissima e soddisfatta, ho fatto highlights (colpi di sole chiari), lowlights,(colpi di sole scuri), shampoo, special condition e messa in piega... esco i miei 100 $ (75 euro) Cash e li do` alla cassiera. Prima di uscire guardo di nuovo allo specchio il risultato, e con esso l`allegro caos del salon, che adesso non mi sembra piu` tanto male. Ho trovato la mia parrucchiera di fiducia, ora posso vivere a NYC!


*E si`, anche questa e` NYC!*


Thursday, December 2, 2010

Happy Belated Thanksgiving!

Hey guys! (equivalente di ciao belli! ciao `mpare! Bellaaaa! ecc ecc)

Scusate la mia continua e ingiustificata assenza...
volevo informarvi che il pranzo del giorno del Ringraziamento e` stato un supersuccesso! I miei ospiti hanno commentato dicendo che si trattava del tacchino piu` buono della loro vita... troppo buoni :)

Mi inchino alla ricetta Nativa Americana trovata nella libreria del museo degli Indiani d`America. Appena compro il libro vi scrivo la ricetta per filo e per segno, il successo e` assicurato!

Intanto eccovi qualche scatto del nostro abbondantissimo pranzo...






Al centro il tacchino allo sciroppo d`acero, a partire da sinistra cranberry relish, mashed potatoes, gravy, savory stuffing, casserole di funghi e fagiolini, uva.





al posto dell`unva c`e` una new entry, la Caramel Pecan Pumpkin Ice Cream Pie >,< (altri due ingredienti li potevo mettere... O,O)






eccola in tutta la sua caramellosita`...


Allora stay tuned per l`aggiornamento con le ricette!

p.s. non vedo l`ora che arrivi il Natale, c`e` aria di Tacchino2-Il Ritorno...

Wednesday, November 24, 2010

Hollywood da LA a BL (Bowling Green)



Io pensavo di lavorare nel Museo degli Indiani d`America, ma di tanto in tanto mi ricredo.
A quanto pare il bellissimo edificio Beaux-Arts che fa da cornice alle collezioni e` una meta ambita per i registi, cosicche` se non volete perder tempo e soldi, anziche` andare a Hollywood potete fare un salto qui a Bowling Green!

Spesso, una volta raggiunta la mia postazione (il Visitor Service Desk = sportello informazioni), mi tocca fare lo slalom tra cavi, pannelli, macchine da presa di tutte le dimensioni e fari abbaglianti, con il rischio di inciampare e finire diretta dentro al set, o di rimanere accecata dalle luci, con il sinfonico sottofondo "SHHHHHHHH" della troupe che impedisce a me e ai colleghi di aiutare i turisti a orientarsi nel museo o fare tour guidati delle collezioni.

A cio` si aggiunge la mia completa ignoranza in materia di celebrities e spettacolo: "Ooooooooh ma guarda chi c`e`, quello e` Qwertyuiopkjjjk!" e io... "Ehm... ma si certo ^,^*"

Per fortuna non sono tutti come me, e ci sara` tra voi qualcuno/a che apprezza i film e le troupe televisive, per cui vi elenco (aggiornando di volta in volta) i film e le serie che stanno infestando il mio amato museo, con la speranza che anche in Italia possiate vedere, per lo meno, la bellezza dell`edificio!




Tuesday, November 23, 2010

Per tutto c`e` un prezzo...

Poco fa parlavo dei migliori supermercati, ma... ricordate il riferimento ai Survival Games? In particolare, fare la spesa da Pathmark (quello di Brooklyn, almeno) non e` un`impresa facile.

Quando devo andare a far la spesa metto la mimetica, un paio disegni di guerra sulle guance al posto del fard, eccomi pronta!


Questo superconvenientissimo supermercato e` situato in una zona di Brooklyn in cui la creme de la creme della finezza New Yorkese si riunisce... non so se avete visto il film "Precious", ma la popolazione che frequenta questo Pathmark e` esattamente quella: gomma masticata con bocca aperta in stile ruminante, trucco alla Moira Orfei, dimensioni mastodontiche...  due fu*k per ogni parola . Pero` vabbe si risparmia... allora eccomi, piccola piccola, bianca e biondina col mio carrellino  - che manco mi vedo - zuuu zzuuuuu zigzago per gli scaffali....

Si avvicina il giorno del ringraziamento, la gente e` un po` nervosa... ecco a cosa ho assistito ieri (traduco nell equivalente italiano, e in siciliano)

"Hey tu l`ho visto prima io quel tacchino!"
"Ma che ca**o dici, pu**ana, l`ho preso io"
"Ma non ti vergogni con quel gran cu*o che ti ritrovi? E certo che sei obesa, dovresti mangiare di meno, pu**ana"
"mavaffanc***, #vedi siciliano#"" ( e se ne va)
"ci sono paesi in cui la gente non ha cibo, testa di ca**o" (e se ne va dall`altro lato)

 ***

"U visti iu stu tacchinu prima i tia!"
"ma che spa***iu mi cunti, bo**ana u pigghiai iu"
"ma non t affrunti cu ddu culu ca t arritrovi? cettu ca si obbesa, avissi a manciari di menu, bo**ana"
"mavofanc*** su*aminc**a" (e se ne va)
"ci su paesi dove a genti nun n`avi cibo, test`i min**ia" (e se na va dall`altro lato)


Tutto cio` con una parvenza di normalita` assurda, mentre la gente continuava a fare la spesa con nonchalance e solo io avevo un`espressione sconvolta O,O!

"Niente", penso... "vabbe` qua si usa cosi`" (in effetti la gente litigava ogni due metri dicendosene di tutti i colori)

Faccio la spesa... zzuuuu zuuuuu il carrellino continua a zigzagare e si riempie... dopo un`ora di acquisti meticolosi vado alla cassa. OOOOPs! Ho dimenticato i pecan per la torta di zucca, ma che faccio mi porto il carrello?? qui non c`e` spazio per passare, mi spavento a chiedere permesso a questi energumeni prima che mi prendono a bo**anate... vabbe` dai lascio un attimo il carrello qui e corro a prendere i pecan.

(...)

O,O! dov`e?? il carrello??? corro trafelata  da una commessa, che mi dice (sganasciandosi dalle risate) "uahahahah sweetie, mai lasciare il carrello, qualcuno lo ha preso e ha tolto tutta la roba, ecco qui ancora c`e` un barattolo disale... un detersivo... sono tuoi?"
Si......... U,U.......... raccolgo tra le macerie quel che riconosco di mio, prendo un altro carrello, RIFACCIO la spesa...

Arrivo alla cassa, la tizia mette le cose in busta e.. oh oh... non mi ero resa conto di aver preso tutte queste cose.. ma perche` ho comprato una damigiana di succo d`arancia, due d`acqua, una di latte e quell`irresistibile ammorbidente da un gallone in offerta?? e ora come me le porto a casa?!



Dopo una caduta dentro alla metropolitana con tutte le buste, 3 piani di scale, un buco nel tendine d`Achille dovuto alle scarpe e un bottone perso del giubbotto a causa di uno strappo, arrivo a casa.

Ho risparmiato 15$ su 30$ di spesa. Mi tolgo la mimetica, cancello i segni di guerra.
Certo che per ottenere le cose, bisogna LOTTARE!



*E si`, anche questa e` New York!*



UPDATE!!! 
ieri due omaccioni se le son date di santa ragione! "Dammi i miei gamberetti son of a b*" "i told ya gimme my fuc**ng shrimps!" "am gonna kill ya" O,O!


 

Monday, November 22, 2010

Abbuffarsi a basso costo? It`s a piece of cake!






Mi e` capitato diverse volte, parlando con amici ed amiche, che questi rimangano stupiti dai prezzi che snocciolo quando parliamo di supermercati. Mi sa` che dopo diversi tentativi sono riuscita finalmente a trovare i supermercati piu` economici in assoluto qui a NYC.

Il titolo non significa che per abbuffarsi a basso costo dobbiate svaligiare una pasticceria... in inglese "it`s a piece of cake" equivale ad "e` un gioco da ragazzi!". Io lo tradurrei piu` con un Gioco Survival, una specie di Grocery Street Fighter, per intenderci. Ma il risultato vi lascera` soddisfatti!

Ci sono diverse catene di Grocery Stores economici a NYC: i piu` noti sono:
Fairway, Citarella, Trader`s Jones.
Ma in questo blog si parla dell`insolito, no? Allora cambiate strada, andate da CTownTown, Target, o Pathmark.

CTown = supermercati medio grandi molto economici grazie alla "weekly special": a rotazione, ogni settimana alcuni prodotti (sempre diversi) sono in superofferta. Il trucco e` fare buone scorte dei prodotti eccezionalmente scontati, e conservarli nelle proprie credenze. Comunque anche i prezzi di frutta e verdura sono bassi e l`acqua a 0,99$  e` un affare! La marca piu` economica sponsorizzata da CTown e` Krasdale.


Target = questo e` il paradiso delle famigliuole che vogliono acquistare cartoline d`auguri, piccoli elettrodomestici, snack, vestiti, detersivi, prodotti per la cura del corpo o la pulizia della casa. I prezzi sono supercompetititivi. Ecco dove trovare il Target piu` vicino a voi.



Pathmark= Eccoci arrivati al protagonista di questo post! Pathmark e` una catena di supermercati giganteschi, (ecco quelli dello stato di New York) nei quali ci si perde letteralmente tra sezioni di scaffali. C`e` TUTTO. E quando dico TUTTO intendo proprio dire che potete anche trovare il panettone a... 5$ e le basi per pizza belle pronte a 3$! I prezzi sono incredibili,  soprattutto quelli con marchio AmericanChoice (acqua a 0,89$!), ci sono decine di offerte, coupon, combo, di tutto e di piu`. La qualita` e` ottima, frutta e verdura freschi, carne buona, una sezione intera dedicata al pane e a torte e biscotti (a prezzi irrisori). Non dimenticate di farvi dare la tessera soci per usufruire degli sconti (e` gratuita e si fa alla cassa)


P.s. ho cercato le foto degli stores dove vado io di solito, CTown in foto e` nella 25th street di Brooklyn, mentre Traget e Pathmark sono all`Atlantic Terminal (Atlantic/Pacific, Brooklyn)

Saturday, November 20, 2010

La festa del tacchino (o AL tacchino, povero!)



Qui a New York, come nel resto d`America, suppongo, la gente e` in fibrillazione, e si prepara per il Thanksgiving Day. Mi sono lasciata trasportare dall`entusiasmo anche io, e allora ho partecipato alla ressa al supermercato Pathmark vicino casa mia… non ho dovuto lottare poi tanto per aggiudicarmi il mio tacchino congelato di appena 7 lb, le numerose famiglie Brooklyniane ambivano a ben altre dimensioni!
Tornata a casa con il pesante bottino, tuttavia, mi sono chiesta… “embe`? E mo` come lo preparo sto tacchino?”, l`enormita` dell`impresa ha gia` cominciato a minare il mio entusiasmo! Accendo il computer, prego che la connessione “a sgamo” proveniente dalla scuola di fronte casa mia funzioni, e comincio a studiare un po` di storia culinaria americana.

Eccovi la spiegazione di come sono diventata un`esperta di tacchini e pennuti rosolati . Avete voglia di stupire la vostra famiglia o i vostri amici italiani o stranieri questo 25 di Novembre ? Allora leggete un po` questo articolo con le portate principali e i trucchi per prepararli !

Il classico menu` del Thanksgiving prevede almeno le seguenti portate, corredate di link con ricetta (cliccate sul nome della pietanza) :



1)    il Roast Turkey, un bel tacchino intero rosolato al forno
2)    Vino Chardonnay
3)    Qualche tazza di Gravy, un brodo particolare da versare sul tacchino per renderlo succoso
4)    lo Stuffing, ovvero il ripieno del tacchino, che ormai non si cucina piu` dentro il pennuto stesso per via della possibilita` di mangiarvi una bella portata di batteri. Si cucina allora a parte, e nelle ricette classiche comprende pangrattato di granturco, una miriade di erbe, cipolla, sedano, e se volete salsiccia e mirtilli rossi. Poi si dispone vicino al tacchino e al gravy e si lascia all`ospite la liberta` di condirsi le proprie fette di tacchino.
5)    il Cranberry relish, una salsa di mirtilli rossi cucinati con tanto zucchero, da servire insieme alle portate principali.
6)    Cornbread o Pumpinkbread, lo chiamano pane ma e` piu` una specie di plumcake di granturco o zucca, morbido e dolce. Costa pochissimo comprarlo, o lo potete preparare a casa, e` molto semplice.
7)    Mashed Potatoes, o Sweet Potato Pie. A voi la scelta tra un pure` di patate con qualche erba aromatica, o uno sformato di patate dolci.
8)    Green Beans Casserole. Spesso si aggiunge una Casserole all`abbondanza di pietanze. Un esempio e` la Casserole di fagiolini verdi, crema di funghi e cipolle in pastella.
9)    E ora passiamo al dolce : a voi la scelta tra una Pumpkin Pie (torta di zucca, eh si`, gli americani la adorano...) Pecan Pie, Cheesecake... alla zucca (ovvio), o una semplice torta di mele e cannella per i meno esperti.

OK, vantiamo adesso di una cultura culinaria non indifferente ma la domanda ci assilla ancora… come si prepara questo tacchino?! Eccovi qualche dritta imperdibile :



1)    Se il vostro tacchino e` congelato, lasciatelo scongelare in frigo ALMENO due giorni prima dell`evento, in genere 5 lb impiegano un giorno per scongelarsi.
2)    La notte prima del Thanksgiving day, mettete il vostro tacchino in salamoia (Brined Turkey) cosicche` si mantenga succoso e morbido dopo la cottura. In genere si dissolvono due cups di sale (e una di zucchero se si vuole) per ogni due galloni d`acqua. Poi si rimuovono le parti grasse del tacchino e quelle inutili come il collo. Bisogna immergere completamente il volatile nel pentolone e lasciarlo in frigo per almeno 8 ore.
3)    Eccoci arrivati al giorno del Ringraziamento : tiriamo fuori il tacchino dalla salamoia, lavandolo con acqua fredda e asciugandolo.
4)    Ora arriva la parte complicata : legarlo e riempirlo ! Mettiamo dentro la cavita` del collo solo una cipolla tagliata a pezzi ed erbe aromatiche (rosmarino, salvia e alloro, pepe nero e quel che ci passa per la testa). Poi tiriamo la pelle del collo e cuciamo tutto con della corda da cucina, il nostro piccolo Frankenstein e` quasi pronto ! Ripieghiamo le ali sotto il corpo dell`animale per non farle bruciare, leghiamo le zampe con corda da cucina e spennelliamo l`intero tacchino con olio o burro e spezie. Chi ha un termometro puo` inserirlo nella parte piu` profonda della carne per vedere la temperatura di cottura.
5)    Disponiamo il tacchino su una teglia piana (da pizza), e` meglio che l`aria circoli intorno al povero animale. Cominciamo a cucinarlo in forno preriscaldato a 350F (180C) secondo le indicazioni scritte nella confezione. Possiamo comprare una busta speciale nella quale inserire il tacchino e smettere di preoccuparci di lui per tutta la cottura, o...
6)    Dopo la prima mezz`ora possiamo mettere un foglio di carta d`alluminio sul petto del tacchino per proteggerlo dall`eccessiva cottura, e rimuoverlo gli ultimi 45 minuti. Di tanto in tanto bisognera` aggiungere un po` di gravy per ammorbidirlo.
7)    Il tacchino e` pronto quando la temperatura esterna e` di 180F e quella interna di 165F  (75C)

Weight of Bird Roasting Time
(Unstuffed)
Roasting Time
(Stuffed)
10-18 lbs 3-3.5 hours 3.75-4.5 hours
18-22 lbs 3.5-4 hours 4.5-5 hours
22-24 lbs 4-4.5 hours 5-5.5 hours
24-29 lbs 4.5-5 hours 5.5-6.25 hours

8)    Fine ! Il tacchino e` pronto. Per tagliarlo facilmente rimuoviamo prima le ali e le cosce tagliando sempre all`altezza delle giunture, e poi con un taglio netto orizzontale separiamo il petto dal resto del tacchino. Tagliamo verticalmente il petto in fettine sottili e versiamo il Gravy su di esse.

 Che ne dite, e` cosi` complicato ?! Sono terrorizzata all`idea di trasformare il mio tacchino in una quaglia e deludere gli invitati... per fortuna vicino casa mia c`e` KFC, in caso di fallimento si vanno a mangiare ali di pollo fritte!

Problemi di memoria...

Non scrivevo da cosi` tanto tempo che alla fine ho dimenticato la password!

Dopo aver inviato cento richieste di ripristino password ed essermi sottoposta a quiz ed indovinelli di tutti i tipi rieccomi qui tra voi.

Oggi non scrivero` molto, la ricerca della password ha impiegato piu` tempo del previsto, ma tornero` presto per fornirvi qualche informazione e qualche raccontino dalla mia insolita Grande Mela Glassata (e Bucata).





Stay tuned!

Sunday, October 17, 2010

La mia prima Celebrity!

Ho gia` detto che adoro New York, a volte? Beh ora un po` piu` spesso.

Mi e` successa una cosa molto inusuale in questi giorni... ho incontrato il mio idolo.

E che c`e` di strano? Penserete voi... NYC e`  il regno delle celebrity. Ma che ne pensate di questo?
Cammino per Times Square e sto dirigendomi alla stazione della metro. Ma facciamo un salto da Modell`s prima, mi ispira. Muovo un passo verso le vetrate d`ingresso e in lontananza, a qualche miglio, intravedo una tizia che fa delle spaccate assurde vicino a una statua della liberta` di plastica.

Mi servono due frazioni di secondo per urlare a squarciagola:
IRINA KAZAKOVA!!! O,O!!!

(Ho censurato la mia faccia ^,^)


La ragazza  rimane alquanto sconvolta, mi viene incontro e mi saluta. Mi hai riconosciuta! Dice sorridendo. Piacere di conoscerti! Continua, e chiacchieriamo amabilmente, facciamo un paio di fotografie e ci scambiamo i numeri di cell.


Ora io scommetto che voi non la conoscete, ma lei e` una celebrity. Una delle ginnaste piu` brave che siano esistite nel campo della Ginnastica Ritmica, Irina Kazakova (originaria della Russia) e` ora anche una contorsionista affermata, ha vinto il Guiness dei Primati ed e` forse la persona piu` flessibile del mondo.


Avete presente quelle persone che si ripiegano come un fazzolettino di carta e lo fanno per giunta col sorriso?!?


Appassionata di Ginnastica come sono, ho seguito Irina sin dai suoi primi successi, mettendola giorno dopo giorno sul podio virtuale dal quale non e` mai scesa e cercando di imitare le sue pose pazze nelle mie fotografie (con risultati alquanto scarsi come alcuni di voi hanno visto ^,^). Non mi importa che non sia Angelina Jolie, e` la mia celebrity, e l`ho incontrata per sbaglio dalla Russia e dalla Sicilia fino a Modell`s, in piena NYC.

Irina si e` esibita in uno show con Madonna da Macy`s, in seguito all`opening della sua nuova linea di abbigliamento.

Ma non e` finita qui: il giorno successivo era il suo compleanno, e da brava fan le ho comprato un pensierino, che ha scartato insieme a me in uno Starbucks, dopo alcune ore trascorse a parlare. Si e` dimostrata una persona simpaticissima, amichevole, e divertente oltre che professionale e MITICA in quello che fa... ci siam scambiate i contatti e salutate con un abbraccio.
La borsa di Irina... bellissima mi ricorda il pollo di gomma di Monkey Island ^,^


E io... mi sento fortunatissima... incontrare, dalla Sicilia alla Russia, dopo anni ed anni in cui ho guardato le sue performances e a NYC per giunta, la mia celebrity...


quando si dice c*lo :)

*E si`, anche questa e` New York*

Thursday, October 14, 2010

Infinity of Nations: le Americhe si incontrano a NYC

Ancora non ho avuto modo di scriverlo, ma da un mese a questa parte lavoro come Volunteer (ma non per questo di meno U,U) al Museo Nazionale degli Indiani d`America, 1 Bowling Green, NYC (National Museum of the American Indian NMAI).

E` un ambiente eccezionale, in cui si lavora tanto - volontari o staff pagato non fa molta differenza :) - si impara ancora di piu` e ci si diverte in compagnia di persone splendide. Uscita indenne dal mio training sono ora pronta per darvi una news che fino a poco tempo fa era riservata.
Prendetevi un attimo per riflettere: qual`e` la prima cosa che vi viene in mente quando leggete o sentite la parola "Manhattan"? E` un grattacielo, un film? A me vengono in mente i Lenape, gli abitanti originari di quella che era una splendida e rigogliosa isoletta verde. Sono stati infatti loro a dare all`isola il nome Manahatta (che significa "le persone" e di persone, a Manhattan ce ne sono davvero migliaia!). 


 Credeteci o no, il censimento del 2000 ha registrato oltre 87,000 Nativi Americani a New York City!

La cultura amerindia e` piu` viva che mai e il National Museum of the American Indian lo grida a gran voce con i suoi progetti e le sue collezioni. Il 23 Ottobre 2010, dopo cinque anni di lavori, aprira` al pubblico la prima esibizione permanente del museo, nonche` la piu` grande al mondo nel suo genere, dal titolo "Infinity of Nations: Art and History in the Collections of the National Museum of the American Indian". Si tratta di una collezione di piu` di 700 oggetti e fotografie provenienti dalla moltitudine di nazioni amerindie dell`intero Emisfero Occidentale: dal circolo polare Artico alla Tierra del Fuego, tutti gli appassionati o i curiosi avranno modo di ammirare oggetti ed artefatti rarissimi e mai mostrati prima al pubblico. 


I circa 800.000 pezzi della collezione del museo, infatti, non sono ancora stati tutti identificati e sicuramente non hanno mai viaggiato per mostre o esibizioni itineranti nei musei di tutto il mondo.
Quello che i vostri occhi vedranno dal 23 Ottobre in poi e` assolutamente unico! Attivita`, performances, tour e audiotour verranno offerti a tutti i visitatori e, inutile dirlo, tutto sara` assolutamente gratuito.
L`esibizione presenta, tra gli oggetti, meravigliosi copricapi piumati, ceramiche, maschere e molto di piu`, in un percorso che vi condurra` dalla punta estrema del Sud America ai ghiacci del Nord.


Questo articolo non si propone di essere una semplice descrizione dell`esibizione: il 21 Ottobre, due giorni prima dell`apertura ufficiale, una Openhouse permettera` a chiunque si prenoti gratuitamente a questo indirizzo di assistere a un Tour in anteprima, diversi seminari e persino l`inaugurazione dello spazio IoN!


Le Americhe si riuniscono e si incontrano a New York, Blowling Green, dove tutto e` iniziato, dove e` nata New York City.

p.s. Una nota per noi italiani: le imponenti teche dell`esibizione sono state realizzate dal Laboratorio Museotecnico Goppion di Milano che ha inviato alcuni dei nostri concittadini a New York per completare questa colossale opera!



Non mi resta che augurarvi buon viaggio: vestitevi "a cipolla", mi raccomando... le escursioni climatiche saranno elevate, state per attraversare un continente intero ;)


*E si`, anche questa e` New York!*

Death by Chocolate

Certe volte amo New York. Oggi ho realizzato uno dei miei sogni da bambina.



Da piccola, durante le festivita` natalizie, mi rifugiavo ogni sera nel lettone dei miei genitori per guardare i film natalizi e quelli della Walt Disney, e nella top ten c`era sempre "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato". Rimanevo estasiata quando Charlie andava al negozio di Willy Wonka,


Usava quel poco denaro che aveva per comprare una barretta, e l`apriva. Rimanevo col fiato sospeso..




e poi con l`acquolina in bocca mentre il bimbetto biondo addentava con foga la sua barretta di cioccolato, invidiando lui, le sue barrette, il biglietto dorato e tutta la fabbrica di cioccolato.
Dopo piu` di 10 anni, finalmente mi sono presa la mia vendetta: alla faccia tua, Charlie!

Da Toys R` Us, a Times Square, ha aperto il primo negozio Willy Wonka al mondo. E` piccolo ma coloratissimo ed eccentrico, timburtoniano quanto basta e pieno di caramelle e barrette di cioccolato siglate Wonka :) Non e` niente di speciale, ma questo non mi ha impedito di perdermi nel mio mondo fiabesco di bambina e riempire una busta di cioccolate e caramelle (che dopo, pian piano, realizzati i prezzi, ho rimesso nei loro scaffali).

C`e` di tutto: il succhia succhia che mai si consuma (Everlasting Gobstoppers), delle caramelle Toffee infinitamente lunghe, i Nerds, e le leggendarie barrette di cioccolato con (ma soprattutto senza) il GOLDEN TICKET che permette di vincere splendidi premi.

Ho portato il bottino a casa e l`ho gustato durante la visione del film La fabbrica di cioccolato di T. Burton. Non ho trovato nessun Golden Ticket ma la cioccolata, e tutte le altre caramelle, sono finite dopo i primi dieci minuti di film!

Consigliato a chi ha ancora un cuore di bambino e... a chi ama la cioccolata!

*E si`, anche questa e` New York*




Tuesday, October 12, 2010

Arisa, una Fashion Guru newyorkese

Quando Arisa si e` presentata a Sanremo con i suoi occhialoni neri, e` diventata una icona della moda  televisiva italiana, tanto che ho spesso sentito dire "gli occhiali alla Arisa", "Arisa style", in tono scherzoso o per prendere in giro.



Sembra che qui a New York prendano il Nerd Style sul serio. Passeggiando per Soho vi capitera` di vedere celebrities e giovani newyorkesi che sfoggiano capi firmati, acconciature da urlo e... occhiali spessi ed enormi dalla montatura squadrata, laccati di nero.



Io non lo so perche` delle ragazze e dei ragazzi carini debbano imbruttirsi di proposito vestendosi da clown con stivali di plastica fosforescenti, gonne a scacchi multicolor e occhiali che gli coprono la meta` del visto, ma mi e` stato assicurato che e` FASHION e COOL.


Sara` l`influenza del Mondo di Patty, o quella di Arisa che si e` intercontinentalizzata, ma continuo a pensare che le Fashion Victim siano vittime davvero... del cattivo gusto! O,O

 *E si`, anche questa e` New York!*

Sunday, October 10, 2010

Starve to dEATALY

Salve a tutti/e!

Oggi mi sentivo in vena di scoop e allora mi sono attrezzata: metrocard in mano e dollari nel portafogli e sono andata, a piu` di un mese dall`apertura da... EATALY!



Questo "enorme" centro commerciale italiano al numero 200 della 5th Avenue (angolo 23st street) ci promette questo:

"Eataly nasce con l’intento di smentire l’assunto secondo il quale i prodotti di qualità possono essere a disposizione solo di una ristretta cerchia di privilegiati, poiché spesso cari o difficilmente reperibili."

Il nome stesso, Eataly (che a prima vista mi e` sembrata una citazione di Hetalia Axis Power con i suoi mangosi italiani dalle valigie piene di pizza e pasta Barilla)  presenta un sottotitolo minuscolo "alti cibi", un po` come l`asterisco magico corredato da nanoscrittura delle offerte promozionali.

Prima di uscire da casa, pero`, ho dato un`occhiata al prezzo dei prodotti nel sito ufficiale, giusto per capire di quanto ricaricare il portafogli. Sughi a 60 cent, paste a 2 euro, i prezzi sembrano imbattibili!

All`inizio si rimane smarriti perche` al numero 200 c`e` un palazzo, credo un residence, e da Eataly si entra dalla porta accanto, che altro non e` che un "Cafe`". Dal cafe` si raggiunge il supermercato.
Eccomi in paradiso: prosciutti appesi, mozzarelle che formano pile e sculture, odore di caffe` e di pane appena sfornato, il banco dei salumi e quello dei formaggi, finalmente, come in Italia!



Mi avvicino, con gli occhi luminosi e giganti che tremolano di gioia: spicchi di sole, pan di stelle, carciofi, olive romane... voglio TUTTO!




Ma... aspetta... O,O
pesto alla genovese: 9 $
carciofi: 4 $ ognuno
salamino cacciatore: 22 $
olive sott`olio (un barattolo piccolo): 12$
barretta di cioccolata dalla marca indefinita: 8 $
3 fette di prosciutto crudo: 7 $
passata di pomodoro, barattolino ridicolo: 6 $
pasta: 4/5 $ a scatola da 500 gr, fino a 12 $ a libbra la pasta fresca

eccetera eccetera eccetera...
ma li mortacci... e meno male che Eataly nasce con l`intento di render disponibile il cibo italiano ai piu` bisognosi. Avranno sbagliato sottotitolo, altro che alti cibi, qui di alto ci sono solo i prezzi!

E poi non capisco... perche` dovrei svenarmi per comprare un pacco di caffe` GUATEMALA? Se voglio caffe` del centroamerica me ne vado al Deli sotto casa che mi costa un decimo del prezzo. E gli avocado che ci azzeccano qui a Eataly?

Continuo a camminare inebetita, giacche` il supermercato ha una forma strana ed e` disseminato di ristoranti interni al supermercato stesso, cosicche` ho paura a spostarmi da una sezione all`altra, si sa mai supero le casse e mi credono una ladra. Alla fine sono uscita da Eataly con un paio di fette di mortadella e 3 arance...

altro che Eataly, StarvetodEATALY lo dovevano chiamare... stasera si magna na spremuta con una fetta di mortadella a testa @,@

*E si, anche questa e` New York!*

Friday, October 1, 2010

Il tallone d`Achille delle newyorkesi: le scarpe...

Le newyorkesi sono tra le tipe piu` chic del globo: abbinano tutto, dalla forcina per capelli fino allo smalto delle unghie dei piedi, ogni boccolo e` studiato alla perfezione, ogni filo di lana che sporge dal maglione e` intenzionale.
Ma forse dopo tanti artifici si rendono conto che e` tardi, e allora s`infilano le prime scarpe che trovano sul pianerottolo. E facendolo qualche volta magari sbagliano, e si mettono ai piedi gli stivali di gomma arancioni del pompiere vicino di casa, o le pantofole pelose della figlioletta della vicina, o gli infradito dimenticati dall`ultima giornata di mare.

Altrimenti, io non so spiegarmelo.

Io non capisco come una persona che sfoggia 300 dollari di acconciatura, 500 di borsa Louis Vuitton  e 8000 di chirurgia estetica si puo` mettere ai piedi una cosa come questa:




Si chiamano Hunter Boots e dopo gli infradito infrasciamati dell`estate sono la nuova tendenza in campo di calzature. Ci sono anche con le stelline rosa su sfondo nero, color rosa confetto integrale, con i pianeti, le lune... da abbinare al vostro abito Valentino, Gucci o Armani.



E il bello e` che oggi pioveva davvero poco, qualche lacrima d`acqua. Sono uscita con le scarpe aperte, quelle estive... e ho notato che TUTTE le ragazze in metro non avevano perso l`occasione delle due gocce di pioggia per sfoggiare i loro orrendi stivali di gomma, uno piu` circense dell`altro.

Rimango perplessa... dopotutto io di moda non ne capisco proprio niente (per fortuna...).
Voi che ne pensate?

*E si`, anche questa (purtroppo) e` New York*!

Un po` di stamina per la maratona di New York.

I newyorkesi adorano il caffe`. Non il nostro profumato e cremoso espresso, in grado di far venire la tachicardia e  passare notti insonni dopo l`ingestione, bensi` un intruglio di caffe` innacquato, latte, polvere di cannella, succo di mirtillo e tanto altro. E adorano berlo da Starbucks, per il masochistico piacere di pagarlo il doppio rispetto a ogni altra caffetteria: stesso gusto, doppio prezzo. Suona molto V.I.P. e poi il logo del tondino verde con la sirenetta dalla doppia coda e` presente in un film su tre, e allora  appuntamento da Starbucks per una chiacchierata in compagnia!

Ma io preferisco qualcos`altro.
 
Avete mai sentito parlare di Native American Herbal Tea Company? E` il mio Starbucks personale, specialita` infusi nativi americani basati sulle ricette autentiche di generazioni e generazioni di amerindi.
Vi svelo prima una cosa: io odio il te`. Sempre odiato. Eppure... saro` di parte, ma questi infusi mi hanno conquistata al punto che non riesco a rinunciare alla mia tazza quotidiana. Magia amerindia!

Tutto e` cominciato a un Powwow, un meeting di Nativi in cui si  osservano le danze con abiti tradizionali, si mangiano specialita` native e si compra qualche oggetto d`artigianato. Quel giorno davano in regalo dei samples di infusi e da buona sicula mi sono fiondata li` arraffando il mio sample: WARRIOR`S BREW, when your best matters. C`erano molti infusi con nomi pittoreschi e suggestivi, e ho resistito all` Indian Love Tea, buttandomi sul "Guerriero".

 
La descrizione sul retro parla dell`uso che facevano/fanno i Nativi di questo infuso: le sue proprieta` energetiche hanno permesso a giovani corridori di alcune tribu` di accrescere la loro stamina e correre da un campo all`altro, per 30-50 miglia, in tutta fretta, inviando messaggi importanti di giorno in giorno.

Se`, figuriamoci se mo` bevo una tazza di infuso e mi spunta l`energia che non ho mai avuto, pensavo. 
Dopo averlo provato la prima volta, me ne sono innamorata, e da Starbucks non ci passo  piu`neanche da lontano! Ha un sapore fantastico, con coriandolo, zenzero, cannella, rosmarino, anice stellato, arancia e via dicendo; e FUNZIONA. Le mie scarse qualita` di corritrice non sono affatto migliorate, ma la carica di energia si sente!

Mi son ripromessa di provare tutte le altre varieta` di infusi una volta finita la mia scorta di Warrior`s Brew: compro i pacchi allo store del Museo in cui lavoro (NMAI), durante i meeting, e nel sito ufficiale. Dopotutto il bello di NYC e` che si trova di tutto e di piu`.

Che poi sono furbi... con quelle bellissime immagini dipinte e nomi come Indiano Love Tea, Teepee Dreams, Victory Tea, e il prezzo... solo 3$... come si fa a resistere?!

Wednesday, September 22, 2010

Zio Sam Gennaro

A Little Italy e` festa: per pochi giorni, in occasione della festivita` di S. Gennaro, (che poi e` Little Italy, non Little Naples, ma lasciam stare) ci si sente in Italia, a una sagra, una festa patronale, un Luna Park itinerante. E` una bella sensazione, perche` Mulberry Street si trasforma completamente e l`aria di casa si respira da tutte le parti (soprattutto vicino agli stand con il cibo). 


Eppure al mio occhio critico (dopotutto devo scovare l`unusual da tutte le parti, serve essere un po` cinici) si e` palesata subito una realta` insolita, che passa sotto il silenzio totale.
Non avevo mai letto che in verita` si trattasse della festa di Zio Sam Gennaro! Queste Lonely Planet... costano cosi` tanto e non ci sono scritte neppure info cosi` basilari!

Tutto e` cominciato con la processione: estasiata dall`atmosfera italica, ho cominciato ad allungare il collo cercando di vedere e immortalare il famosissimo S.Gennaro. Non mi aspettavo candelore d`oro battuto o S. Agate circondate da devoti in saio bianco, per cui la piccola statuetta variopinta e apparentemente leggera non mi ha stupita. Era carina, ben fatta. 
Ma quel vestito? Cos`e`, un mantello? Da lontano non si vede e sono cosi` bassa, accidenti...
e` una pelliccia? una toga? Ma insomma, cos`e`?



Zio Sam Gennaro si appropinqua... la verita si palesa di fronte ai miei occhi inorriditi:
il santo indossa un abito di dollari. Proprio cosi`, l`invidia di Zio Paperone. Dalla testa ai piedi, un sontuoso mantello regale di bigliettoni verdi svolazza al venticello pomeridiano, ricordandomi che si`, sono negli IUESEI, la patria dello Zio Sam, di Wall Street, della finanza mondiale. E la tradizione di attaccare qualche offerta al nastro del santo per i bisognosi, si e` trasformata in uno sfoggio eretico-barocco con un tocco di kitsch esclusivo.
Il santo saluta devoti e turisti con l`indice e il medio della mano destra alzati a mo` di V (lo stupido segno di vittoria che fanno tutte le giapponesi nelle foto), il che` e` abbastanza figo.

Lo Zio Sam ci ha messo lo zampino, e Gennaro, poverino, credo si rivolti nella tomba alla vista di questo figaccione che annuncia vittoria e si veste di dollari mentre nel tripudio generale viene portato da una strada all`altra di Little Italy.