Sunday, October 17, 2010

La mia prima Celebrity!

Ho gia` detto che adoro New York, a volte? Beh ora un po` piu` spesso.

Mi e` successa una cosa molto inusuale in questi giorni... ho incontrato il mio idolo.

E che c`e` di strano? Penserete voi... NYC e`  il regno delle celebrity. Ma che ne pensate di questo?
Cammino per Times Square e sto dirigendomi alla stazione della metro. Ma facciamo un salto da Modell`s prima, mi ispira. Muovo un passo verso le vetrate d`ingresso e in lontananza, a qualche miglio, intravedo una tizia che fa delle spaccate assurde vicino a una statua della liberta` di plastica.

Mi servono due frazioni di secondo per urlare a squarciagola:
IRINA KAZAKOVA!!! O,O!!!

(Ho censurato la mia faccia ^,^)


La ragazza  rimane alquanto sconvolta, mi viene incontro e mi saluta. Mi hai riconosciuta! Dice sorridendo. Piacere di conoscerti! Continua, e chiacchieriamo amabilmente, facciamo un paio di fotografie e ci scambiamo i numeri di cell.


Ora io scommetto che voi non la conoscete, ma lei e` una celebrity. Una delle ginnaste piu` brave che siano esistite nel campo della Ginnastica Ritmica, Irina Kazakova (originaria della Russia) e` ora anche una contorsionista affermata, ha vinto il Guiness dei Primati ed e` forse la persona piu` flessibile del mondo.


Avete presente quelle persone che si ripiegano come un fazzolettino di carta e lo fanno per giunta col sorriso?!?


Appassionata di Ginnastica come sono, ho seguito Irina sin dai suoi primi successi, mettendola giorno dopo giorno sul podio virtuale dal quale non e` mai scesa e cercando di imitare le sue pose pazze nelle mie fotografie (con risultati alquanto scarsi come alcuni di voi hanno visto ^,^). Non mi importa che non sia Angelina Jolie, e` la mia celebrity, e l`ho incontrata per sbaglio dalla Russia e dalla Sicilia fino a Modell`s, in piena NYC.

Irina si e` esibita in uno show con Madonna da Macy`s, in seguito all`opening della sua nuova linea di abbigliamento.

Ma non e` finita qui: il giorno successivo era il suo compleanno, e da brava fan le ho comprato un pensierino, che ha scartato insieme a me in uno Starbucks, dopo alcune ore trascorse a parlare. Si e` dimostrata una persona simpaticissima, amichevole, e divertente oltre che professionale e MITICA in quello che fa... ci siam scambiate i contatti e salutate con un abbraccio.
La borsa di Irina... bellissima mi ricorda il pollo di gomma di Monkey Island ^,^


E io... mi sento fortunatissima... incontrare, dalla Sicilia alla Russia, dopo anni ed anni in cui ho guardato le sue performances e a NYC per giunta, la mia celebrity...


quando si dice c*lo :)

*E si`, anche questa e` New York*

Thursday, October 14, 2010

Infinity of Nations: le Americhe si incontrano a NYC

Ancora non ho avuto modo di scriverlo, ma da un mese a questa parte lavoro come Volunteer (ma non per questo di meno U,U) al Museo Nazionale degli Indiani d`America, 1 Bowling Green, NYC (National Museum of the American Indian NMAI).

E` un ambiente eccezionale, in cui si lavora tanto - volontari o staff pagato non fa molta differenza :) - si impara ancora di piu` e ci si diverte in compagnia di persone splendide. Uscita indenne dal mio training sono ora pronta per darvi una news che fino a poco tempo fa era riservata.
Prendetevi un attimo per riflettere: qual`e` la prima cosa che vi viene in mente quando leggete o sentite la parola "Manhattan"? E` un grattacielo, un film? A me vengono in mente i Lenape, gli abitanti originari di quella che era una splendida e rigogliosa isoletta verde. Sono stati infatti loro a dare all`isola il nome Manahatta (che significa "le persone" e di persone, a Manhattan ce ne sono davvero migliaia!). 


 Credeteci o no, il censimento del 2000 ha registrato oltre 87,000 Nativi Americani a New York City!

La cultura amerindia e` piu` viva che mai e il National Museum of the American Indian lo grida a gran voce con i suoi progetti e le sue collezioni. Il 23 Ottobre 2010, dopo cinque anni di lavori, aprira` al pubblico la prima esibizione permanente del museo, nonche` la piu` grande al mondo nel suo genere, dal titolo "Infinity of Nations: Art and History in the Collections of the National Museum of the American Indian". Si tratta di una collezione di piu` di 700 oggetti e fotografie provenienti dalla moltitudine di nazioni amerindie dell`intero Emisfero Occidentale: dal circolo polare Artico alla Tierra del Fuego, tutti gli appassionati o i curiosi avranno modo di ammirare oggetti ed artefatti rarissimi e mai mostrati prima al pubblico. 


I circa 800.000 pezzi della collezione del museo, infatti, non sono ancora stati tutti identificati e sicuramente non hanno mai viaggiato per mostre o esibizioni itineranti nei musei di tutto il mondo.
Quello che i vostri occhi vedranno dal 23 Ottobre in poi e` assolutamente unico! Attivita`, performances, tour e audiotour verranno offerti a tutti i visitatori e, inutile dirlo, tutto sara` assolutamente gratuito.
L`esibizione presenta, tra gli oggetti, meravigliosi copricapi piumati, ceramiche, maschere e molto di piu`, in un percorso che vi condurra` dalla punta estrema del Sud America ai ghiacci del Nord.


Questo articolo non si propone di essere una semplice descrizione dell`esibizione: il 21 Ottobre, due giorni prima dell`apertura ufficiale, una Openhouse permettera` a chiunque si prenoti gratuitamente a questo indirizzo di assistere a un Tour in anteprima, diversi seminari e persino l`inaugurazione dello spazio IoN!


Le Americhe si riuniscono e si incontrano a New York, Blowling Green, dove tutto e` iniziato, dove e` nata New York City.

p.s. Una nota per noi italiani: le imponenti teche dell`esibizione sono state realizzate dal Laboratorio Museotecnico Goppion di Milano che ha inviato alcuni dei nostri concittadini a New York per completare questa colossale opera!



Non mi resta che augurarvi buon viaggio: vestitevi "a cipolla", mi raccomando... le escursioni climatiche saranno elevate, state per attraversare un continente intero ;)


*E si`, anche questa e` New York!*

Death by Chocolate

Certe volte amo New York. Oggi ho realizzato uno dei miei sogni da bambina.



Da piccola, durante le festivita` natalizie, mi rifugiavo ogni sera nel lettone dei miei genitori per guardare i film natalizi e quelli della Walt Disney, e nella top ten c`era sempre "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato". Rimanevo estasiata quando Charlie andava al negozio di Willy Wonka,


Usava quel poco denaro che aveva per comprare una barretta, e l`apriva. Rimanevo col fiato sospeso..




e poi con l`acquolina in bocca mentre il bimbetto biondo addentava con foga la sua barretta di cioccolato, invidiando lui, le sue barrette, il biglietto dorato e tutta la fabbrica di cioccolato.
Dopo piu` di 10 anni, finalmente mi sono presa la mia vendetta: alla faccia tua, Charlie!

Da Toys R` Us, a Times Square, ha aperto il primo negozio Willy Wonka al mondo. E` piccolo ma coloratissimo ed eccentrico, timburtoniano quanto basta e pieno di caramelle e barrette di cioccolato siglate Wonka :) Non e` niente di speciale, ma questo non mi ha impedito di perdermi nel mio mondo fiabesco di bambina e riempire una busta di cioccolate e caramelle (che dopo, pian piano, realizzati i prezzi, ho rimesso nei loro scaffali).

C`e` di tutto: il succhia succhia che mai si consuma (Everlasting Gobstoppers), delle caramelle Toffee infinitamente lunghe, i Nerds, e le leggendarie barrette di cioccolato con (ma soprattutto senza) il GOLDEN TICKET che permette di vincere splendidi premi.

Ho portato il bottino a casa e l`ho gustato durante la visione del film La fabbrica di cioccolato di T. Burton. Non ho trovato nessun Golden Ticket ma la cioccolata, e tutte le altre caramelle, sono finite dopo i primi dieci minuti di film!

Consigliato a chi ha ancora un cuore di bambino e... a chi ama la cioccolata!

*E si`, anche questa e` New York*




Tuesday, October 12, 2010

Arisa, una Fashion Guru newyorkese

Quando Arisa si e` presentata a Sanremo con i suoi occhialoni neri, e` diventata una icona della moda  televisiva italiana, tanto che ho spesso sentito dire "gli occhiali alla Arisa", "Arisa style", in tono scherzoso o per prendere in giro.



Sembra che qui a New York prendano il Nerd Style sul serio. Passeggiando per Soho vi capitera` di vedere celebrities e giovani newyorkesi che sfoggiano capi firmati, acconciature da urlo e... occhiali spessi ed enormi dalla montatura squadrata, laccati di nero.



Io non lo so perche` delle ragazze e dei ragazzi carini debbano imbruttirsi di proposito vestendosi da clown con stivali di plastica fosforescenti, gonne a scacchi multicolor e occhiali che gli coprono la meta` del visto, ma mi e` stato assicurato che e` FASHION e COOL.


Sara` l`influenza del Mondo di Patty, o quella di Arisa che si e` intercontinentalizzata, ma continuo a pensare che le Fashion Victim siano vittime davvero... del cattivo gusto! O,O

 *E si`, anche questa e` New York!*

Sunday, October 10, 2010

Starve to dEATALY

Salve a tutti/e!

Oggi mi sentivo in vena di scoop e allora mi sono attrezzata: metrocard in mano e dollari nel portafogli e sono andata, a piu` di un mese dall`apertura da... EATALY!



Questo "enorme" centro commerciale italiano al numero 200 della 5th Avenue (angolo 23st street) ci promette questo:

"Eataly nasce con l’intento di smentire l’assunto secondo il quale i prodotti di qualità possono essere a disposizione solo di una ristretta cerchia di privilegiati, poiché spesso cari o difficilmente reperibili."

Il nome stesso, Eataly (che a prima vista mi e` sembrata una citazione di Hetalia Axis Power con i suoi mangosi italiani dalle valigie piene di pizza e pasta Barilla)  presenta un sottotitolo minuscolo "alti cibi", un po` come l`asterisco magico corredato da nanoscrittura delle offerte promozionali.

Prima di uscire da casa, pero`, ho dato un`occhiata al prezzo dei prodotti nel sito ufficiale, giusto per capire di quanto ricaricare il portafogli. Sughi a 60 cent, paste a 2 euro, i prezzi sembrano imbattibili!

All`inizio si rimane smarriti perche` al numero 200 c`e` un palazzo, credo un residence, e da Eataly si entra dalla porta accanto, che altro non e` che un "Cafe`". Dal cafe` si raggiunge il supermercato.
Eccomi in paradiso: prosciutti appesi, mozzarelle che formano pile e sculture, odore di caffe` e di pane appena sfornato, il banco dei salumi e quello dei formaggi, finalmente, come in Italia!



Mi avvicino, con gli occhi luminosi e giganti che tremolano di gioia: spicchi di sole, pan di stelle, carciofi, olive romane... voglio TUTTO!




Ma... aspetta... O,O
pesto alla genovese: 9 $
carciofi: 4 $ ognuno
salamino cacciatore: 22 $
olive sott`olio (un barattolo piccolo): 12$
barretta di cioccolata dalla marca indefinita: 8 $
3 fette di prosciutto crudo: 7 $
passata di pomodoro, barattolino ridicolo: 6 $
pasta: 4/5 $ a scatola da 500 gr, fino a 12 $ a libbra la pasta fresca

eccetera eccetera eccetera...
ma li mortacci... e meno male che Eataly nasce con l`intento di render disponibile il cibo italiano ai piu` bisognosi. Avranno sbagliato sottotitolo, altro che alti cibi, qui di alto ci sono solo i prezzi!

E poi non capisco... perche` dovrei svenarmi per comprare un pacco di caffe` GUATEMALA? Se voglio caffe` del centroamerica me ne vado al Deli sotto casa che mi costa un decimo del prezzo. E gli avocado che ci azzeccano qui a Eataly?

Continuo a camminare inebetita, giacche` il supermercato ha una forma strana ed e` disseminato di ristoranti interni al supermercato stesso, cosicche` ho paura a spostarmi da una sezione all`altra, si sa mai supero le casse e mi credono una ladra. Alla fine sono uscita da Eataly con un paio di fette di mortadella e 3 arance...

altro che Eataly, StarvetodEATALY lo dovevano chiamare... stasera si magna na spremuta con una fetta di mortadella a testa @,@

*E si, anche questa e` New York!*

Friday, October 1, 2010

Il tallone d`Achille delle newyorkesi: le scarpe...

Le newyorkesi sono tra le tipe piu` chic del globo: abbinano tutto, dalla forcina per capelli fino allo smalto delle unghie dei piedi, ogni boccolo e` studiato alla perfezione, ogni filo di lana che sporge dal maglione e` intenzionale.
Ma forse dopo tanti artifici si rendono conto che e` tardi, e allora s`infilano le prime scarpe che trovano sul pianerottolo. E facendolo qualche volta magari sbagliano, e si mettono ai piedi gli stivali di gomma arancioni del pompiere vicino di casa, o le pantofole pelose della figlioletta della vicina, o gli infradito dimenticati dall`ultima giornata di mare.

Altrimenti, io non so spiegarmelo.

Io non capisco come una persona che sfoggia 300 dollari di acconciatura, 500 di borsa Louis Vuitton  e 8000 di chirurgia estetica si puo` mettere ai piedi una cosa come questa:




Si chiamano Hunter Boots e dopo gli infradito infrasciamati dell`estate sono la nuova tendenza in campo di calzature. Ci sono anche con le stelline rosa su sfondo nero, color rosa confetto integrale, con i pianeti, le lune... da abbinare al vostro abito Valentino, Gucci o Armani.



E il bello e` che oggi pioveva davvero poco, qualche lacrima d`acqua. Sono uscita con le scarpe aperte, quelle estive... e ho notato che TUTTE le ragazze in metro non avevano perso l`occasione delle due gocce di pioggia per sfoggiare i loro orrendi stivali di gomma, uno piu` circense dell`altro.

Rimango perplessa... dopotutto io di moda non ne capisco proprio niente (per fortuna...).
Voi che ne pensate?

*E si`, anche questa (purtroppo) e` New York*!

Un po` di stamina per la maratona di New York.

I newyorkesi adorano il caffe`. Non il nostro profumato e cremoso espresso, in grado di far venire la tachicardia e  passare notti insonni dopo l`ingestione, bensi` un intruglio di caffe` innacquato, latte, polvere di cannella, succo di mirtillo e tanto altro. E adorano berlo da Starbucks, per il masochistico piacere di pagarlo il doppio rispetto a ogni altra caffetteria: stesso gusto, doppio prezzo. Suona molto V.I.P. e poi il logo del tondino verde con la sirenetta dalla doppia coda e` presente in un film su tre, e allora  appuntamento da Starbucks per una chiacchierata in compagnia!

Ma io preferisco qualcos`altro.
 
Avete mai sentito parlare di Native American Herbal Tea Company? E` il mio Starbucks personale, specialita` infusi nativi americani basati sulle ricette autentiche di generazioni e generazioni di amerindi.
Vi svelo prima una cosa: io odio il te`. Sempre odiato. Eppure... saro` di parte, ma questi infusi mi hanno conquistata al punto che non riesco a rinunciare alla mia tazza quotidiana. Magia amerindia!

Tutto e` cominciato a un Powwow, un meeting di Nativi in cui si  osservano le danze con abiti tradizionali, si mangiano specialita` native e si compra qualche oggetto d`artigianato. Quel giorno davano in regalo dei samples di infusi e da buona sicula mi sono fiondata li` arraffando il mio sample: WARRIOR`S BREW, when your best matters. C`erano molti infusi con nomi pittoreschi e suggestivi, e ho resistito all` Indian Love Tea, buttandomi sul "Guerriero".

 
La descrizione sul retro parla dell`uso che facevano/fanno i Nativi di questo infuso: le sue proprieta` energetiche hanno permesso a giovani corridori di alcune tribu` di accrescere la loro stamina e correre da un campo all`altro, per 30-50 miglia, in tutta fretta, inviando messaggi importanti di giorno in giorno.

Se`, figuriamoci se mo` bevo una tazza di infuso e mi spunta l`energia che non ho mai avuto, pensavo. 
Dopo averlo provato la prima volta, me ne sono innamorata, e da Starbucks non ci passo  piu`neanche da lontano! Ha un sapore fantastico, con coriandolo, zenzero, cannella, rosmarino, anice stellato, arancia e via dicendo; e FUNZIONA. Le mie scarse qualita` di corritrice non sono affatto migliorate, ma la carica di energia si sente!

Mi son ripromessa di provare tutte le altre varieta` di infusi una volta finita la mia scorta di Warrior`s Brew: compro i pacchi allo store del Museo in cui lavoro (NMAI), durante i meeting, e nel sito ufficiale. Dopotutto il bello di NYC e` che si trova di tutto e di piu`.

Che poi sono furbi... con quelle bellissime immagini dipinte e nomi come Indiano Love Tea, Teepee Dreams, Victory Tea, e il prezzo... solo 3$... come si fa a resistere?!