Saturday, June 18, 2011

Michael Pitt e gli Indiani - Tradition and Contemporary Media nel Museo NMAI

Buongiorno a tutti!
Vediamo se riesco ancora a scrivere in italiano... si, sembra di si!

Come vi va, cari lettori e care lettrici?
Qui finalmente tutto bene, mi sono ri-ambientata e ho risolto un paio di cavilli.
SONO TORNATA!

Vi scrivo dal National Museum of the American Indian, visitor desk number 1! Come vi ho scritto gia' centinaia di volte adoro questo luogo e adoro il mio lavoro (o  meglio il mio volunteer job). Qualche giorno fa son stata nominata Leader dei Museum Ambassadors, il che' significa prendersi cura dell'organizzazione di tutti i Tour e di tutte le guide, i volontari, gli apprendisti educators e via dicendo. E mi sembra almeno un po' ironico che una immigrata non madrelingua possa insegnare ai newyorkers con il loro pesante accento americano!
Vedremo >,<
Intanto faccio un po' di pubblicita': tour gratuiti della collezione di arte tradizionale nativa americana sono offerti dalla suddetta il Martedi e Giovedi all"1 p.m. Sono gratuiti, come il museo. Entrate, chiedete del tour e facciamoci un giretto tutti insieme!




La ragione per cui vi parlo del museo e' pero' un'altra: ultimamente e' diventata la mecca della serie televisiva Boardwalk Empire, e dei suoi attori. E io, ditemi voi, come devo concentrarmi quando mi si para davanti, di lato, di fianco per 12 ore Michael Pitt con i suoi agghiaccianti occhi blu? Mi biasimate se consegno tutto in ritardo e rimango allibita come un allocco a guardare il signorino in abiti del 1920 e il visino leonardodicapriesco che sorride anziche" aiutare i visitatori?


Io una volta credevo che le star della tv fossero trucco e parrucco. Questa consapevolezza mi tranquillizzava, frenava l'invidia nei confronti della loro apparente perfezione. E invece qui mi son accorta che le star non solo sono meravigliosissime anche dal vivo... lo sono persino di piu' che tramite il mezzo televisivo. La loro pelle e' davvero di pesca e liscia come ceramica, e i loro corpi risplendono di un'aura di perfezione che non ci raggiunge attraverso gli schermi.
Non c'e' quindi alcuna speranza e alcun conforto, son destinata a mirare e rimirare queste perle di divina creazione e poi, tornata a casa, oscurare tutti gli specchi per paura di veder riflesso il brutto anatroccolo ;)

Grazie New York per questa ferita mortale alla mia autostima!

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