Sottotitolo: Chiusi per ferie!
Cari miei lettori e care mie lettrici, vi scrivo da una tastiera italiana, per la prima volta vedrete gli accenti e i punti al posto giusto! Sono arrivata ieri sera qui in Sicilia, dopo alcune avventure che mi hanno fatto pensare...
Cosa pensa degli italiani, una italiana che ha vissuto all'estero? Riconoscerà i suoi simili? Si ambienterà subito? O li analizzerà dall'esterno come un'antropologa con una cultura tribale?
Beh, non so gli altri, ma da mezza antropologa ho optato per l'ultima!
Ecco le mie osservazioni.
MI SONO RESA CONTO DI AVER LASCIATO GLI USA ED ESSERE ENTRATA IN TERRITORIO ITALIANO QUANDO...
- Al check-in degli imbarchi per Roma FCO, mentre aspettavo in una pseudofila, alcune persone mi hanno sorpassato da sinistra, da destra e anche da sotto le gambe...
- Quando, sull'aereo, le cappelliere erano sufficienti per contenere i bagagli a mano accuratamente pesati e misurati in precedenza.
- Quando, sull'aereo Alitalia, mi hanno offerto uno snack, una cena deliziosa e abbondante, altro snack, colazione, snack, fiumi di succhi d'arancia e, per chi lo voleva, anche il vino. Ho trascorso 8 ore e mezza mangiando, trattamento esclusivo anche in economy class. Si vede che noi italiani al cibo ci teniamo!
- Quando, appena atterrati, i compagni di viaggio hanno applaudito fino a scorticarsi le dita ( e l'atterraggio non era neanche stato un granché)
- Quando mi sono resa conto che avrei impiegato 8 ore e mezza per volare da NYC a Roma, e 9 ore per raggiungere Catania da Roma >.< (ho aspettato 8 ore in aeroporto il volo successivo) La "distanza" è un concetto relativo...
- Quando discutendo con un marpione di turno che voleva il mio numero ho utilizzato la strategia sfodera-anello che tanto funziona con i messicani e gli ho comunicato "Sono sposata", ma lui mi ha risposto "beh, anche io" O,O
- Quando ho visto che le porte dei bagni si chiudevano perfettamente (finalmente) ma le condizioni interne e le esalazioni pestilenziali facevano desiderare uno spiffero d'aria tra le ante della porta.
- Quando percorrendo i gates e guardando le vetrine dei negozi D&G, Armani e via dicendo ho pensato: ecco, una newyorkese morirebbe di fronte a cotanta italianità indumentaria ^;^ con una punta di malvagità e orgoglio.
- Quando ho visto che nel menù del ristorante peperoni significava peperoni (e non salamino piccante), le fettuccine Alfredo non esistevano e gli unici maccheroni erano quelli con il pomodoro, senza cheese e altre disgustosità.
MI SONO RESA CONTO DI AVER LASCIATO IL TERRITORIO ITALIANO E DI ESSERE ENTRATO IN AERA SICILIANA QUANDO...
- agli imbarchi Roma-Catania la signorina ha comunicato "imbarcheremo prima famiglie e bambini" e le persone hanno iniziato a rapire bimbi biondi, neri e cinesi e spacciarli per i propri figli pur di entrare dieci secondi prima degli altri.
- Quando, sull'aereo, le cappelliere non erano sufficienti per contenere gli enormi bagagli a manoe le persone hanno cominciato a mettere bagagli ovunque tra i corridoi e sotto le gambe.
- Quando mi sono resa conto che pure in cielo ci stanno le buche (o le scaffe per i siculi), infatti l'aero sembrava prenderle tutte >.<
- Quando al mio vicino di sedile è suonato il cellulare ad alta quota.
- Quando subito dopo aver applaudito ad atterraggio avvenuto, tutti si sono precipitati a recuperare i loro superbagagli per passare prima del loro vicino di posto.
- Quando ho raggiunto spedita e sicura il nastro per il ritiro di bagagli dai voli internazionali ed ero solo io, perché che quello è il ritiro bagagli internazionale non c'é scritto da nessuna parte, e tutti i turisti si sono persi o hanno perso le valigie.
- quando si sono aperte le porte scorrevoli e i miei genitori sono corsi ad abbracciarmi fregandosene degli altri e fregandosene di stare cool e fashion come solo i genitori newyorkesi sanno fare. Bravi mamma e papà!
- quando nonostante siano passati 8 mesi e più, tutto è rimasto uguale come sempre, stesse macchine parcheggiate negli stessi posti, stessa gente in piazza, stessi panni stesi a qualche palazzo da casa mia, stessa atmosfera, se il tempo a NYC vola, qui a CT sembra essersi fermato (nel bene, e nel male!)
- quando la sera mi sono "arricriata" a mangiare le cose preparate dalla mamma, a tavola, senza fretta, tutto imbandito, con la famiglia al completo, a parlare e mangiare in allegria TUTTI INSIEME! Beccati questa NYC!